Ancona – Dal 27 al 29 dicembre si sono svolti ad Ancona i tre giorni di ritiro per i ragazzi del Centro Missionario Diocesano che hanno avuto la possibilità di approfondire il tema del dialogo interreligioso, ospitati presso la comunità dei missionari Saveriani, dove risiedono Padre Enzo e Padre Serge. I direttori Sergio ed Elisa hanno rotto il ghiaccio lanciando una provocazione sul perché partecipare, nella frenesia del Natale è infatti facile perderne il vero significato della festa e concentrarsi su cose futili; ma è proprio il distacco dalla quotidianità che porta alla riflessione. Partendo da un’attività introduttiva, i giovani si sono soffermati sulla parzialità del proprio punto di vista, ragionando individualmente, in piccoli gruppi e infine tutti insieme. “Ghost Town” è stato il film protagonista di un momento, che ha allo stesso tempo divertito e stimolato le menti dei ragazzi con un invito a fare un bilancio della propria vita. Il messaggio di questa esperienza può essere racchiuso in una citazione di Albert Einstein: “Solo una vita spesa per gli altri è degna di essere vissuta”. Un’importante figura che ha accettato l’invito a testimoniare la propria esperienza missionaria in Bangladesh è stata quella di padre Giovanni Gargano che, dopo una presentazione generale, ha invitato i ragazzi a dare la propria definizione della parola “dialogo”. Ciò che ne è uscito è un’idea di esso come scambio, ascolto aperto, che necessita di una conoscenza della propria identità, di tempo e quindi pazienza. È così sorto un interrogativo: se Gesù non fosse l’unica via di salvezza che senso avrebbe la missione evangelizzatrice?. Un’ottima risposta emersa nel confronto ci dice che la Missione modella l’individuo, costruisce il vero uomo nei suoi diritti e nella sua identità sull’esempio di Cristo, nostra proposta di salvezza.
Benedetta Berloni
Francesca Muratori