“Avevo spesso sentito parlare del Centro Missionario Diocesano, e del campo che organizzava per tutti i ragazzi che ne erano interessati, da conoscenti e amici, ma non mi sono mai deciso a buttarmi in questa nuova esperienza. Quest’estate finalmente, spinto forse dall’entusiasmo pre-GMG, forse dalle belle parole del Papa che ci chiamava ad essere “Chiesa in uscita”, all’ultimo momento mi sono deciso insieme ad alcuni miei compagni della mia stessa parrocchia a iscrivermi al campo estivo. Abbiamo passato una settimana ricca di esperienze, che non erano mai separate dall’ascolto di testimonianze. Mentre la mattina quindi raccoglievamo i vestiti da dare alla Caritas, nel pomeriggio ascoltavamo un testimone di qualche esperienza di “missione”. Quella che sicuramente più mi ha toccato è stata quando ho avuto il piacere di ascoltare Don Guido Spadoni, cappellano del carcere di Fossombrone, e un ergastolano in permesso nella sua parrocchia. La cosa più bella era con quanta semplicità, tranquillità ed umiltà, Don Guido svolgesse il suo lavoro; in pochi gesti riusciva a dare tutta la dignità di Uomo, ad una persona che nei lunghi anni trascorsi in una cella aveva perso. Ogni giorno non mancava però la possibilità di fare un’opera di Misericordia; un gruppo ristretto di ragazzi che cambiava ogni volta, era scelto per un’esperienza particolare. Ho avuto la fortuna di far visita ad una casa di riposo, regalando a tante persone anziane, attraverso qualche canto, un sorriso in più; quel sorriso è valso più di qualsiasi altra forma di compenso. Ci è stato detto che la Missione non è solo verso qualcuno che è lontano da noi, ma può essere anche verso un nostro fratello che ci è accanto, di cui noi non ci accorgiamo neanche; ed è proprio il clima che si è creato tra noi ragazzi del CMD che mi ha fatto rimanere stupito; un clima “Missionario”, in cui nessuno era escluso, tutti eravamo fratelli, ed era come se ci conoscessimo ormai da una vita dopo solo una settimana trascorsa insieme. Questo campo mi ha aperto un mondo sull’esperienza di Missione, che ormai da tempo mi affascinava, mi ha spinto a fare di più nella realtà di tutti i giorni e non solo, mi ha aiutato a essere più Prossimo verso gli altri, a non ignorare i fratelli che mi sono accanto ma soprattutto mi ha regalato un gruppo di amici con le mie stesse idee e ideali.”
Giovanni Clini