ROMA – Una delegazione della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, in rappresentanza anche della regione Marche, ha partecipato da venerdì 22 aprile a lunedì 25 a Sacrofano di Roma al Convegno Missionario Giovani (CO.MI.GI) organizzato da Missio Italia.
L’incontro, iniziato con l’udienza privata con papa Francesco, è stata una grande opportunità di incontro, di scambio, di confronto per tanti giovani di tutta Italia impegnati nell’ambiente missionario. Il CO.MI.GI ha visto infatti la partecipazione di oltre 300 persone provenienti da tutta Italia e la presenza di molti missionari, missionarie e di tanti laici impegnati in diversi ambiti della società che, in questi quattro giorni hanno avuto la possibilità di confrontarsi su diverse tematiche, conoscersi, scambiarsi idee e riflettere sullo status quo della missione alla luce di quanto si è vissuto in questi ultimi anni: pandemia, crisi, guerra, cambiamenti climatici e culturali con uno sguardo di ripartenza rivolto al futuro.
Significative per raccontare questi giorni sono state le parole del Segretario nazionale di Missio Giovani, Giovanni Rocca che si è rivolto così ai presenti durante l’ultima giornata.
“All’inizio di questo convegno papa Francesco ci ha donato i tre verbi che abbiamo meditato in questi giorni e ci ha chiesto di ripeterli: alzati, prenditi cura e mettiti in cammino, ossia testimonia, dillo con la tua vita. Ma anche noi abbiamo donato qualcosa al Santo Padre: il desiderio incontenibile di percorrere le vie del mondo annunciando il Vangelo”.
“Le nostre comunità hanno paura – ha proseguito Rocca – perché temono che correndo possiamo giungere tanto lontani da non tornare più. Ma noi abbiamo preso un impegno: se ci cercate ci troverete nelle periferie dell’umanità fragile e ferita”.
Il senso di questi quattro giorni di CO.MI.GI sta proprio in questo impegno, dice Rocca e confermano con il loro agire i ragazzi delle Diocesi accorsi per celebrare i 50 anni del Movimento Missionario Giovanile: “essere giovani missionari in mezzo agli ultimi, poveri tra i poveri; così come fa la Chiesa in cui crediamo. Che è povera, sfasciata, ma traboccante della ricchezza dell’incontro”.
E ancora, prosegue Giovanni Rocca: “possiamo dire che sia stato un convegno a donarci l’entusiasmo? No. Ma possiamo affermare con certezza che è stata la convivialità delle differenze a farlo: abbiamo colorato questo angolo di Chiesa di mille sfumature”. È vero, non è facile camminare in questa Chiesa: ‘sei giovane, che cosa ne sai tu?’ oppure, ‘si fa così e basta’, o peggio: ‘vieni, ti ascolto ma solo finché ciò che dirai mi piacerà. Non mi piace la tua musica, smettila di usare i social, ma che amici frequenti? Se sei un uomo non puoi amare un uomo’. Noi subiamo tutto questo ogni giorno” ha detto il Segretario di Missio Giovani.
“Eppure, ragazzi, è il momento di finirla: non dichiarando una guerra tra generazioni ma comprendendo la ragione di queste parole.
Guardate gli adulti: sono esseri umani fragili, feriti e impauriti. Tocca a noi fare un passo verso di loro. Tocca a noi dire: ‘mamma, papà, nonna, don, dico a te! Alzati!’ La missione riparte dal futuro, la missione riparte da noi”.
Michele Montanari
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