Racconti di vita in Tanzania – suor Daniela Alborghetti

Quattordicesima “lettera dalla missione”: con tre lettere che, a causa delle difficoltà con internet ci sono arrivate tutte insieme (anche se sono di settimane diverse), suor Daniela Alborghetti racconta la sua vita ad Ifunde, in Tanzania.

Carissimi, eccomi finalmente a voi!

Qui la connessione è un po’ ballerina, ma forse oggi sono fortunata!

Sono ad Ifunde da una settimana, i primi giorni sono rimasta a Mwanza per aspettare le suore che sarebbero arrivate 2 giorni dopo di me: così ho potuto godermi la città e dedicarmi allo “shopping” insieme a sr Alessandra e sr Cinzia (abbiamo rifornito l’ambulatorio, la scuola e la dispensa di ciò che non si trova a Kahama o che lì costa troppo!!!)

Qui incomincia ora a fare un po’ caldo, perché i primi giorni abbiamo goduto di una bella arietta che rendeva piacevole il sole. La mattina alle 6 siamo in cappella per le lodi, una settimana in kiswahili e una in inglese, poi alle 6,30 rosario + preghiere varie in parrocchia, 7 Messa e intorno alle 8 colazione. Alle 8.30 con sr Cinzia e sr Fransiska vado in ambulatorio dove ci aspettano i nostri 35 pazienti quotidiani (che pazienti lo sono sul serio visto che per prendere il numero arrivano anche alle 6 del mattino!!!); fino all’ora di pranzo o poco più (13.30) sr Cinzia visita, io faccio prelievi, test per la malaria, i test delle urine, le medicazioni, somministro i farmaci e insieme a sr Fransiska imparo a registrare le persone. Solitamente sono più i bambini che possono avere la malaria, infezioni intestinali, respiratorie o alle vie urinarie, ma anche gli adulti spesso vengono per la malaria e vari tipi di infezioni; io non capisco praticamente nulla di quello che viene detto, ma le persone di qui hanno una mimica e una gestualità molto esplicativa! (e i bimbi sono semplicemente stupendi!!!)

Dopo il pranzo c’è il tempo per un po’ di riposo e poi dopo le 16 si riprendono le attività: o con sr Emmanuela si prepara qualcosa per la scuola o per il gruppo dei Watoto wa Jesu, i bambini cristiani, o con sr Cinzia si pulisce l’ambulatorio e si prepara il materiale occorrente per il giorno dopo, o con sr Alessandra faccio lezione di kiswahili, o mi dedico al bucato e alle pulizie.

Alle 19 siamo di nuovo in cappella per l’adorazione e i vespri fino circa alle 20, poi si guarda il telegiornale, in kiswahili o in inglese (quando mi va bene!!!!) e verso le 20.30 ceniamo; dopo cena preghiamo insieme compieta e poi si va a letto, ringraziando il Signore per l’invenzione delle zanzariere che ti permettono di riposare in pace senza il rischio di punture indesiderate.

Questa è la giornata tipo, ma può variare in occasione delle visite del Vescovo (arrivato alle 10.30 Messa terminata alle 14.30!!!), delle visite in città per le spese e le varie attività o per le visite a scuole e villaggi vicini.

Mi trovo molto bene, qui a Ifunde, le suore sono molto accoglienti e mi considerano come una della comunità; per ora anche la salute sta reggendo bene e io ringrazio il Signore per la possibilità di questa esperienza così arricchente e provocatoria.

Ovviamente non ho dimenticato nessuno di voi e vi accompagno con la preghiera e l’affetto: che il Signore continui a guidarci con il suo Santo Spirito e ci conduca all’incontro con Lui e con il suo Amore che ci aspetta nei luoghi più impensabili!!!!

Vi abbraccio e in Cristo vi benedico!

sr dany

Carissimi, il Signore vi dia Pace!

Dopo un`altra settimana ritento ad inviarvi un aggiornamento…

…Finalmente ho riacquistato completamente la voce (penso di essere l`unica capace di farsi venire il mal di gola in Africa!!!!) e sto pure imparando qualche parola in più dello Swahili, cosi’ posso iniziare a presentarmi da sola quando partecipo a qualche incontro insieme a sr Alessandra e soprattutto sono autonoma nell’accoglienza e nella registrazione dei pazienti in ambulatorio!

Qui le giornate sono belle, c’è caldo ma c’è sempre pure un bel venticello che rende il sole piacevole; la notte fa abbastanza freschino e la mattina per andare a Messa (considerando che sono le 6.20 del mattino) è necessaria la felpa perché il vento anche a quell’ora soffia con forza.

In ambulatorio sto facendo il pieno di pupetti fantastici: gli abitanti della zona sono davvero belli, ma sono soprattutti I bimbi ad avere dei tratti incantevoli. La scorsa settimana ho quasi adottato una bimba, Evelina, di 7 mesi: in realtà era la mamma che aveva bisogno del medico, così io ho potuto spupazzarmi la pupa per una ventina di minuti…nonostante il mio colore piuttosto slavato (a volte mi chiedo se qui i genitori minacciano i bambini con l’arrivo dell’uomo bianco da come reagiscono quando ci arrivano vicino…Oddio, è anche vero che se vengono da noi almeno una bucatina la prendono e questo potrebbe già essere sufficiente!!!) è rimasta appollaiata in braccio a me comodamente osservando con molta attenzione quello che facevo (stavo controllando alcuni esami delle urine!) e quando la mamma è tornata non ha dato alcun segno di voler tornare da lei: probabilmente tutti gli attrezzi strani che abbiamo in laboratorio erano per lei un’attrattiva sufficiente per rimanere in braccio a me! Comunque mi sono offerta per un eventuale servizio di babysitting, che finora però non è ancora stato richiesto!!!!

Nel frattempo ho iniziato un po’ a studiare lo Swahili (la mia insegnante è abbastanza esigente: 20 parole e 10 frasi al giorno!!!) e anche se lo ritengo una lingua per me abbastanza ostica sono soddisfatta delle piccole conquiste nell’apprendimento.

Con sr Emmanuela ho partecipato in parrocchia all’incontro zonale con i Watoto wa Yesu (il gruppo dei bambini): è sempre bello vedere il loro entusiasmo e la sete di apprendimento e anche l’estrema capacità di esprimersi con il corpo e il ballo nella preghiera, un po’ meno bello è stato quando sr Emmanuela per dimostrare che mi sto impegnando ad imparare la lingua locale mi ha chiesto di contare fino a dieci…I bambini si sono divertiti tantissimo, ma io mi sono sentita un po’ ridicola; pazienza, se serve, facciamo anche quello. In realtà il mio incarico principale in questo incontro era quello di nascondere la pecora perduta che i bambini avrebbero poi dovuto ritrovare, visto che per spiegare loro meglio, ma soprattutto per permettere loro di ricordarla, la parabola della pecora perduta sr Emmanuela ha pensato bene di travestirsi da pastore e drammatizzare l’intera parabola: non vi dico cosa sia successo quando ha dato il via per la ricerca della pecora…I bambini (più di 150) sembravano uno stuolo di formichette impazzite quando sono letteralmente schizzati fuori dalla Chiesa e hanno iniziato a correre per tutto il terreno tra la Chiesa, la scuola materna e la nostra casa: dopo pochi minuti un ragazzino aveva già avvistato la povera pecora incastrata sotto un cespuglio e siamo tornati tutti in Chiesa per far festa e rallegrarci del ritrovamento…Indimenticabile!!!!

Sabato con sr Alessandra sono stata a Chona, un villaggio non molto distante da Ifunde, dove si e` tenuto un incontro per i giovani: a parte il fatto che per la prima volta sono riuscita a presentarmi da sola utilizzando ben 4 frasi consecutivamente, l’incontro, nonostante sia riuscita ad afferrare solo una minima parte dei contenuti, mi è piaciuto molto. Hanno partecipato una 70 di ragazzi e ragazze dai 15 ai 35 ed è edificante vedere la loro attenzione nell’ascolto (l’incontro è durato dalle 10.30 fino alle 16.30 con un’unica interruzione di 30 m per i bisogni fisiologici), la loro sete di conoscenza e la luce nei loro occhi al termine dell’incontro…e pensare che molti di questi ragazzi hanno fatto diversi km a piedi o in bicicletta per poter partecipare e altrettanti ne avevano da fare per il ritorno! Questo mi fa sempre riflettere sulla ricchezza di contenuti che noi abbiamo la fortuna di avere sempre a nostra disposizione: spesso siamo addirittura sovrastati da tanta ricchezza che non siamo piu` neppure in grado di apprezzarla! Ah, quasi dimenticavo: ho promesso a questi ragazzi che si trovano all’inizio del loro cammino di fede (alcuni non sono nemmeno ancora battezzati!) che avrei chiesto per loro la preghiera in Italia: non posso che iniziare da voi!

Non vorrei dilungarmi troppo, anche perché di cose da raccontare ne avrei tantissime, ma sia la labilità della connessione che non permette di allegare oggetti troppo ingombranti, sia l’impossibilità di riportare adeguatamente tanti frammenti di vita mi impediscono di raccontarvi tutto quello che vorrei; comunque vi rinnovo il mio grazie per la preghiera con cui so che mi state accompagnando in questo tratto di cammino e vi garantisco il ricordo quotidiano nella mia!

Abbraccio ciascuno e in Cristo vi benedico!

sr dany

Carissimi, il Signore vi dia Pace!

Eccomi a voi per il terzo aggiornamento, che spero i mezzi tecnici mi permetteranno di inviarvi!, sto quasi per compiere 1 mese di permanenza, ma a parte la fatica della lingua mi sembra di essere qui da molto più tempo…

…La mia salute regge bene, sembra che questa settimana sia trascorsa incolume (a parte qualche graffio sulle braccia che mi sono rimediata raccogliendo i limoni: ho scoperto a mie spese che hanno le spine e che sono anche belle grosse!!!!), e sabato nel fare una passeggiata nella savana sono pure riuscita a capire quello che un vecchietto mi spiegava il suo stato di salute e, in qualche modo, a comunicargli quando puo’ trovare aperto il dispensario…

…E’ proprio vero che non c’è limite alla Grazia!!!!

Questa settimana in ambulatorio è venuto un bimbo di 5 giorni, Peter: mi piacerebbe tantissimo mandarvi una fotografia di questo ranocchietto bellissimo, ma mi sa che devo aspettare il mio rientro per le “comunicazioni visive”; comunque era la mamma che aveva bisogno del medico e così per 10 m ho potuto spupazzarmi questo bambolotto che avevo quasi paura di rompere tanto era piccino…

…sr Cinzia e la mamma mi hanno preso in giro tantissimo perché quando l’ho rivestito, dopo la medicazione dell’ombelico, lo prendevo in punta di dita: la mamma per riprenderselo l`ha preso per un braccino senza troppe cerimonie e se l’è risistemato nel kitenge!!!!

In casa abbiamo poi avuto un evento “eccezionale”: la prima figliata di coniglietti!!! Sono nati 6 conigli, che in realtà per ora assomigliano più che altro a dei topolini, 4 neri e 2 rosa, e per ora sembra che stiano tutti soppravvivendo; nei prossimi giorni altre due coniglie dovrebbero partorire, ma ovviamente ormai l’evento non sarà più così rilevante visto che il primato è ormai stato assegnato!

La scorsa settimana ho passato anche l`esame di “assistente” per la stampa delle magliette: dopo che in un pomeriggio siamo riuscite a fare 140 magliette per il gruppo dei TYCS (gli studenti cristiani), sr Alessandra mi ha assunto come collaboratrice e così nel pomeriggio posso dedicarmi anche a questa nuova attività! (Peraltro siamo bravissime, o almeno Alessandra lo è, io per ora piego solo le magliette per farle asciugare!, e riceviamo anche ordinazioni!!!!)

Un’altra attività che mi è stata insegnata la scorsa settimana è la realizzazione dei rosari con le perline in vista dell’incontro delle ragazze che ci sarà dopo la metà di giugno… visto che dovrò stare con loro mentre li faranno è meglio che almeno sappia come farli; da qui a riuscire poi a spiegare come realizzarli, confido nella capacità delle ragazze di copiare quello che farò io!

Domenica ho partecipato per la prima volta ad un arambee, ovvero la raccolta delle offerte da mandare in diocesi: se non fosse per il fatto che siamo rimasti in chiesa dalle 10 alle 15 e che dopo un paio d’ore avrei avuto bisogno di alzarmi a sgranchirmi un po’ le gambe, mi sono anche divertita! Praticamente prima della benedizione finale è stato allestito un palchetto con tre sedie ed uno sgabello su cui era appoggiato il cestino, sulle sedie si sono messi il responsabile (mwenye kiti) della parrocchia e altre 2 persone (che però non sono riuscita a capire che qualifica avessero); un giovane papà aveva il compito di coordinare la raccolta e il consiglio per gli affari economici della parrocchia si è messo su un tavolo a lato dell’altare per fare i conti delle offerte mano a mano raccolte. Insomma, a partire dai Watoto, i bambini, tutti i vari gruppi parrocchiali (giovani, giovani lavoratori, studenti, mamme, papa’, coro, etc) sono stati chiamati a venire a portare la propria offerta, ovviamente accompagnati dai canti e dal battito delle mani (quasi tutti avanzavano ballando!); dopo aver terminato i gruppi “tradizionali” il coordinatore ha cominciato a chiamare dei gruppi molto fantasiosi (a partire dalle donne che avevano le treccine, a tutti quelli che vestivano con qualcosa di rosso, a gli amici dei tre che presiedevano la raccolta, a tutte le donne che portavano il foulard sulla testa…per terminare con il parroco che ha rifatto il giro dell’assemblea con un cestino a cui poi ha aggiunto la sua offerta personale)…La cosa che mi ha lasciato davvero impressionata è notare che diverse persone, pur facendo parte di molti gruppi tra quelli chiamati, ogni volta si alzavano e andavano a portare qualcosa nel cestino! Dopo questo “appello” per gruppi sono state chiamate le varie jimuie (comunità di base) della parrocchia che hanno portato le buste con le offerte raccolte tra i cristiani di ogni zona: ogni adulto dovrebbe versare 2000 shilling tanzanesi (1 euro) come partecipazione alle spese della diocesi. La parte più divertente è stata però al termine della raccolta: siccome una comunità aveva portato oltre all’offerta in denaro 2 canne da zucchero prima di concludere la raccolta è stata fatta un’asta per poter tramutare anche questo dono in un’offerta…dall’offerta base di 400 shilling (20 centesimi di euro) si è arrivati all’offerta finale di 10.000 shilling! (contando che la canna da zucchero viene venduta a 200 shilling al pezzo e che ogni canna ha almeno 10\12 pezzi è stata una buona offerta!!!)

Insomma, più che a una raccolta fondi sembrava di essere ad una festa e considerando che da febbraio stanno facendo questa raccolta una volta al mese, i cristiani della parrocchia sono proprio da ammirare, perché nonostante tutto partecipano alle necessità della Chiesa locale; i fondi raccolti nelle varie parrocchie dovrebbero poi servire per la costruzione di una casa per la formazione dei catechisti della diocesi.

Il mese di giugno qui sarà un mese di incontri: prima verranno per 6 giorni i TYCS della zona dal 12 al 17, poi, per una settimana, ci sarà l’incontro di formazione delle ragazze: qui la scuola è ormai finita e non riprenderà fino a luglio (il sistema delle vacanze è un po’ diverso rispetto all’Italia) e così i ragazzi sono più liberi di partecipare a questi eventi formativi. Già da oggi sr Alessandra per due giorni sarà in 4 diverse parrocchie, insieme a 2 ragazzi e al responsabile della pastorale giovanile diocesana, per la formazione dei giovani lavoratori…ovviamente gli incontri sono poi aperti a tutti i ragazzi che vogliono partecipare perché non è sempre possibile per tutti partecipare agli incontri che richiedono degli spostamenti a volte anche notevoli!

Che dire, vi chiedo nuovamente la preghiera, in particolare per gli incontri che si terranno qui ad Ifunde, perche’ la Parola che viene seminata in questi cuori assetati di verità e di bellezza possa portare frutto e la Chiesa d’Africa possa fiorire in pienezza!

Ovviamente vi porto con me ricordandovi ogni giorni con affetto nella preghiera, grata della vostra vicinanza nel Signore!

Abbraccio ciascuno e in Cristo vi benedico!

sr dany

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La ricchezza è mal distribuita – P. Roberto Minora

Tredicesima “lettera dalla missione”: padre Roberto Minora, missionario comboniano, ci aggiorna sulla vita in Brasile.

Carissimi/e, oggi la città di Balsas compie 96 anni di emancipazione municipale. Grazie alla monocoltura della soia, la città ha il terzo PIB del Maranhão. Come sempre succede la ricchezza è mal distribuita: ne sanno qualcosa i bimbi ritratti nella foto di una scuola elementare comunale di un villaggio dell’entroterra…e adesso piove quasi tutti i giorni! Dalla quarta elementare in poi c’è un pulmino che passa alle 4 del mattino escuola elementare di paglia in Balsas-MA li porta in città (30 Km di distanza) dove la scuola inizia alle 8. La relazione Federale della Prova ABC, dice che alla fine della terza elementare nello stato del Maranhão solo il 27,9% dei bambini sanno leggere e capire quello che leggono, 10% hanno la sufficienza in matematica e 13% sa scrivere… Solo il 45% di chi ha tra 15 e 17 anni continua a studiare. Oggi è festa: niente scuola, solo torte e molta musica.

Auguri! Roberto

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Il Brasile e le sue sfaccettature – P. Roberto Minora

Dodicesima “lettera dalla missione”: ci scrive padre Roberto Minora, missionario comboniano in Brasile.

Amici, un caro saluto da Balsas e il mio grazie per le mails ricevute. Nel sud del Maranhão siamo negli ultimi due mesi della stagione piovosa. Sto bene e sempre più ambientato nella città/diocesi che è considerata la culla della presenza comboniana nel nord-est brasiliano.. La gente ha una grande stima dei missionari arrivati qui nel lontano 1952, creando scuole, chiese, ospedale, dispensari, associazioni, sindacati… oggi la chiesa locale dispone di alcuni sacerdoti abbastanza giovani e da sei anni c’è il primo vescovo non comboniano… da 100% comboniana, oggi siamo l’unica comunità presente in diocesi.

Il comune è vastissimo: l’ultimo villaggio rimane a 240 Km dalla sede. La città, con circa 85.000 abitanti, ha due parrocchie, una più centrale e organizzata, affidata ai sacerdoti diocesani e l’altra più periferica (creata il 28 dicembre 2003) che continua con noi comboniani… La festa dei 10 anni di vita è stata molto bella e siamo riusciti – con l’aiuto della gente e di amici vicini e lontani – a comprare il terreno della futura chiesa di San Paolo Apostolo, estrema periferia di Balsas, dove la comunità si incontra e celebra nelle case, in attesa di avere laDezembro de Paz propria chiesa. La felicità è durata ben poco. L’11 gennaio, è improvvisamente crollata la chiesa della comunità vicina, dedicata a San Francesco de Assisi. Il 12 febbraio abbiamo lanciato la campagna “Francesco ricostruisci la mia chiesa” chiedendo mattoni, cemento ….e questo sta aiutando molto la comunità a ritrovare lo spirito della solidarietà e della missione!

Ho già visitato quasi tutte le 22 comunità della parrocchia, 9 in città e le altre all’interno. Mi trovo con p. Carlo e p. Cesarino e sono tornato ad essere il più giovane … incredibile ma vero! Grazie ai confratelli che sono stati qui, la casa ha un bel frutteto e, quando ho un po’ di tempo, mi dedico al recupero dell’orto…. fantastica terapia. Purtroppo il territorio è soggetto a una devastazione ambientale immensa, visto che da circa 30 anni Balsas è diventata la capitale della monocoltura della soia che è raccolta e poi trasportata per 840 Km, fino al porto di São Luís, da dove prosegue per rifornire i mercati di vari paesi.

Non c’è solo l’aggressione ambientale. Anche stanotte un giovane è stato assassinato vicino a noi. In febbraio i vescovi delle 12 diocesi dello stato del Maranhão hanno chiesto a tutte le comunità cattoliche di organizzare una processione/manifestazione, un segno contro la cultura di morte. Il carcere della capitale São Luís, controllato dai trafficanti di droga, oggi è considerato il più violento del Brasile (60 prigionieri assassinati lo scorso anno). Lo stato arriva sempre tardi e male. I tentativi di repressione della polizia hanno prodotto una catena di proteste, scontri e aggressioni in città, pullman incendiati, ustionati gravissimi e morti, tra cui la piccola Maria Clara. Lo stato vuole costruire una dozzina di nuovi carceri e nessun comune dell’interno accetta la proposta, pensando alle conseguenze negative. Il capitolo 5 di Matteo, letto in queste domeniche ci aiuti a trovare la giusta strategia nonviolenta. 

Qui a Balsas stiamo cercando di coscientizzare la gente e i politici a creare una struttura APAC, praticamente un carcere alternativo e “cristiano”, capace di recuperare e redirezionare la persona con un progetto di qualità di vita. Anche la campagna della fraternità, associata al tempo della quaresima che avrà come tema il traffico di persone sarà uno stimolo utile: molti giovani sono attratti da proposte incantevoli e poi diventano prostitute in vari paesi del mondo o braccianti schiavi nelle fazendas vicine.

C’è il Brasile della Coppa del Mondo, dell’economia emergente, del marketing e del turismo, che sta spendendo giorno e notte milioni di dollari per costruire e abbellire gli stadi, anticipando cosi la campagna elettorale delle elezioni presidenziali del 5 ottobre… e ci sono i brasiliani come dona Célia, 31 anni e 9 figli, in attesa del decimo che nascerà in maggio. Santinha, adolescente mamma che voleva essere pediatra. Irene, hanseniana con tre figli in carcere, praticamente abbandonata da tutti. La piccola Tônia da due anni in attesa di essere operata, e milioni di poveri che dopo la coppa, le elezioni e le olimpiadi, come sempre, riceveranno solo qualche briciola.

Un piccolo regalo: allego l´inno e la partitura della campagna della fraternità che accomuna tutte le comunità cattoliche del Brasile nel tempo quaresimale, avendo uno sfondo religioso, sociale e solidario. (01 Hino da Campanha da Fraternidade 2014)

Un abbraccio e buon cammino di preparazione alla pasqua. Robertoletra hino

P.Roberto Minora

Cx.P. 114- Missionários Combonianos

65800-000 Balsas (MA)- Brasil

Carta Postepay di Roberto Minora:

nº 4023 6006 4656 7869

 

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Auguri da tutto il mondo

Gli auguri che i tanti missionari che conosciamo, sparsi per il mondo, ci fanno!

Carissimi, che bello ricevere il vostro scritto che mi aiuta a ricordare gli anni belli della Baratoff e la collaborazione con il campo missionario estivo e invernale. Dal Maranhão ti chiedo di trasmettere i miei auguri di Buon anno missionario a tutti gli amici e collaboratori del CMD. Grazie! Roberto

P. Roberto Minora

Cx.P. 114- Missionários Combonianos

65800-000 Balsas (MA)- Brasil

 

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A tutto lo staff del CMD tanti auguri di Buon Natale e felice Anno nuovo.

Padre Claudio Brualdi

 

Grazie mille a tutto il CMD. No me dimentico mai i giorni passati fra de voi qualche anno fa. Adesso sono in Portogallo, però, siete sempre nel mio cuore.

Vi auguro anche un santo anno de 2014.
Sono anche contento che state fazendo cose belle per la missione e per le parrocchie.
grazie degli auguri
P. João Batista Amâncio

 

Sisters of the Sorrowfull Mother
of the Third Order of St. Frances of Assisi

Ifunde-Tanzania

Ifunde, Santo Natale 2013

 Carissimi Amici

Buon Natale e Felice Anno nuovo!

Mentre ci prepariamo a celebrare la venuta di Dio sulla terra scorrono nella nostra memoria i tanti avvenimenti che hanno “colorato” il nostro anno nella terra di Ifunde, rispondendo all’invito della Chiesa di Roma di vivere l’Anno della Fede. Come far nascere nelle persone lontane il desiderio di Dio? Come condividere con i Cristiani un cammino di crescita nella Fede? Come essere nei nostri gesti, nella nostra vita quotidiana quel sale che dona un sapore nuovo e un senso nuovo alle cose di ogni giorno?

 

Questi e altri interrogativi ci hanno portato ancora una volta a metterci in cammino verso i villaggi più lontani della nostra parrocchia, incontrando i bambini, i giovani e gli adulti, ma hanno anche creato un cammino verso il cuore della nostra Parrocchia, Ifunde, dove abbiamo vissuto momenti di comunione e di crescita nella Fede, grazie alle catechesi, alle celebrazioni eucaristiche e ai pasti consumati insieme… e, per la prima volta nella storia della nostra parrocchia, il pellegrinaggio: in tanti siamo partiti per raggiungere Kahama (la città) e portarci come pellegrini ai piedi della Madonna. Alcuni sono partiti con i camion, altri a piedi (c’era anche chi scommetteva che noi non ce l’avremmo fatta ad arrivare!) ma tutti portavamo il desiderio di rimettere la nostra vita nelle mani di Dio per intercessione della Vergine Maria e da lei imparare ad essere persone che “meditano nel cuore” la Parola.

Maria è stata guida in questo anno e con lei abbiamo concluso l’anno liturgico: nella Festa di Cristo Re è stata inaugurata la grotta a Lei dedicata. La grotta, la cui costruzione era iniziata in occasione della festa del centenario della morte di Madre Francesca la nostra fondatrice, vuole essere un luogo di preghiera personale e comunitario, di crescita nella condivisione della Parola di Dio (faremo delle meditazioni sulla Parola della domenica) e di diffusione della conoscenza di Madre Francesca, che sembra avere già dato un segno della sua presenza con una Grazia a favore di un bambino.

Stanno iniziando le pioggie, un poco in ritardo in realtà, e con esse il duro lavoro dei campi: gruppi di persone che zappano, spesso al suono del tamburo che scandisce il ritmo, si alternano a campi arati dai buoi. Sono soprattutto gli uomini, i giovani e le donne non gravide ad attendere al lavoro dei campi,le donne portano il cibo a quanti vi lavorano mentre i bambini, data la chiusura delle scuole, giocano curandosi a vicenda e attendono alla raccolta dell’acqua e al fuoco.

Anche i nostri piccoli bambini delle scuole materne hanno terminato il loro percorso scolastico e alcuni si preparano ad affrontare il prossimo anno il percorso delle scuole elementari, mentre altri, su consiglio di sr Emmanuela, rifrequenteranno la scuola materna, dove avranno modo di apprendere meglio gli elementi di base che poi potranno aiutarli nella scuola elementare.

Potremmo gioire del nostro lavoro a favore della salute: abbiamo affrontato un tempo malarico lungo (il tempo epidemico è continuata fino al mese di Luglio) e la sorella morte sembrava averci visitato solo con in bambino, giunto alle nostre cure “in ritardo”, eppure quanto sta accadendo in questi giorni offusca la gioia per un obbiettivo raggiunto: 3 giovani e 2 bambini morti in un mese per quella che viene definita “la malattia dei nostri giorni”, l’AIDS. L’AIDS comincia a fare sentire la propria forza, soprattutto su quei giovani che, lasciato il villaggio in cerca di una vita migliore nelle grandi città, hanno contratto il virus e ora tornano per avere accanto il conforto della famiglia d’origine, senza tuttavia modificare lo stile disordinato di vita (la trasmissione qui è soprattutto sessuale). Sarà l’AIDS una nuova emergenza per i prossimi anni anche nel piccolo villaggio di Ifunde, fino ad ora “preservato” dalla lontananza dalla città e dalle grandi vie di comunicazione?

E allora ecco che anche la nostra azione pastorale mira anche a rendere consapevoli i nostri giovani del rischio che comporta la mancanza di rispetto per sé, per il proprio corpo e per l’altro.

Carissimi amici a voi il nostro GRAZIE per quanto abbiamo potuto realizzare con il vostro sostegno, per averci portate nel cuore e nelle vostre preghiere e vi assicuriamo la nostra preghiera e quella dei nostri poveri.

Possa il piccolo Bambino di Betlemme esserci guida nelle vie che ci conducono verso i fratelli e quanti ancora non lo conoscono.

Comunità di Ifunde

Sr Alessandra, Sr Cinzia, Sr Emmanuela, Sr Fransiska e nov. Edda

Ps: se volete continuare a seguirci nel cammino della nostra missione visitate il nostro sito Web http://www.ssmtanzania.org

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FotoAuguri dal Brasile! – P. Roberto Minora

Carissimi/e, due piccole foto e il mio augurio di Buon Natale: la prima è di una comunità all’interno di Balsas in occasione della Cresima e la seconda è del Dicembre di Pace a São Luís. Come vedete io sto benissimo e in questi ultimi giorni stiamo preparando la festa dei 10 anni di vita della Parrocchia che sarà sabato 29. Per adesso… Buon Natale e grazie della vostra amicizia. Roberto

P. Roberto Minora

Cx.P. 114- Missionários Combonianos

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La ingiustizia dell’altro non può farmi ingiusto – P. Gabriele Perfetti

Undicesimo appuntamento della nuova rubrica del CMD; ancora una lettera del prolifico Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

Tornare da voi è sempre bello e gioisco di intravvedere le vostre lotte per essere coerenti con lo stile del vangelo…

È il mistero della vita che si nutre di vita non solo biologicamente, ma anche spiritualmente.
Paty è una principessa della strada, 35 anni. Mentre racconta mi sento trasportato dalla curiosità, poi perplessità…paura di perdermi in questo labirinto dove ogni porta che apre ti immette in una stanza di sofferenza e di dolore.
Se sei pronto ti porto con me in questi meandri della storia di Paty:..Le sue lacrime, le ingiustizie subite, il disprezzo e la disumanità che si è abbattuta su di lei ci faranno più umani.
“La mamma mi ha abbandonata da bambina e sono cresciuta con i nonni.
Lo zio materno ha abusato di me dai tre agli otto anni.P1000299
In una delle sue rare visite la mamma mi ha rotto la bocca quando gli ho detto che lo zio mi violentava.
Abbandonai la casa e la strada mi ha offerto un compagno…dapprima mi induce a drogarmi e poi a prostituirmi…devo procurargli i soldi per la droga”.
L’attesa e poi la nascita di un bimbo la fa sperare che la sua vita cambierà.
La pressione e le minacce del compagno la ributtano in strada.
Seguono tre aborti perché lui è sempre più crudele ed esigente e non può permettergli di astenersi dal “lavoro” per la maternità…..si sente schiava.
Riesce a fuggire con il piccolo. Incontra un uomo che le promette protezione e amore…si sposa.
Nel suo via crucis sembrerebbe il gesto della Veronica che asciuga il volto…però dura solo un istante…perché questa speranza di essere capita e amata crolla. Il marito le ricorda che è una puttana e lo sarà sempre. Lo scherno e il vilipendio raggiungono il suo apice quando lui la immobilizza legandogli i polsi e le caviglie…poi invita gli amici alla festa….possono divertirsi è tutto gratis.
Ricomincia la via dolorosa: di nuovo obbligata a scendere in strada.
Paty è umiliata, disprezzata, picchiata…ma il grido di dolore è per il figlio non per lei…”perché suo marito ha abusato del figlio di sette anni…che necessità aveva se con me ha fatto tutto quello che voleva, quando voleva e come voleva….perché mio figlio”?
Tornato a casa rigiro quel grido di dolore aColombial Padre Dio…perché? A Te non importa niente?
Questo silenzio di Dio ci infastidisce…vorremmo scuoterlo, svegliarlo…però Lui non può fare giustizia come la intendiamo noi: dare a ciascuno quello che si merita…la Sua giustizia è dare a ciascuno quello di cui ha bisogno.
Il Padre sta sempre con l’oppresso…di più sta nell’oppresso però non per dargli la rivincita sopra l’oppressore.
La ingiustizia dell’altro non può farmi ingiusto…non può portarmi a compiere le stesse crudeltà con la giustificazione che è per fare giustizia.
Dio vuole il bene, unicamente il bene, ci crea per il bene e la felicità.
Ci invita a collaborare con Lui in questo lavoro di amore e giustizia….di non arrenderci…ci invita a vivere con giustizia prima di voler fare giustizia. L’imperfezione, il conflitto, il male….ci accompagneranno sempre come un’ombra…però sentiremo che vale la pena questa avventura della Vita solidaria.

Un abbraccio che non ci fa più sentire soli…Gabriele

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