Non gli ho mai chiesto se credono in Dio, però sì gli ripeto che Dio crede in loro – P. Gabriele Perfetti

Giungiamo, con questa lettera di Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia, al decimo appuntamento della rubrica “Lettere dalla missione” del CMD.

Lettera di Padre Gabriele a Scalfari…con delicatezza gli ribalta la frittata….

Sig. Eugenio, leggendo la sua intervista a Papa Francesco mi sono riempito di emozione e la considero una persona fortunata. Lei rivela come la sua vita ha cambiato direzione nello scoprire il “cogito ergo sum..” Anche per me è stata decisiva questa frase…però con una “r” in più:
“cogitor ergo sum”.
Sì, sapere e sentirmi pensato mi ha portato più in là del mio pensare…è diventato una certezza, una forza che mi ha fatto sperimentare essere accolto e amato così come sono.
Eugenio se un giorno il tuo “cogito” si rivelasse insufficiente per dar senso alla vita, se non ti sostenesse più, se il buio del caos prendesse il sopravvento, non dimenticare la ” r “… si ripeterà il miracolo che la testa lascia spazio al cuore e scoprirai che “Qualcuno” ti pensa…ti pensa da sempre, prima che nascessi…di più è il Suo pensiero che ti ha chiamato alla vita e…che tu sei la Sua gioia…ed allora ti sentirai trasportato su ali che vanno oltre la “Energia caotica – indistruttibile” di cui parli. Ti sentirai non solo parte del Tutto, ma il Tutto in una parte.medellin_mapadecolombia_520x353
Con confidenza e stima, che van crescendo mentre ti scrivo, aggiungo che chi ci salva non è il nostro credere in Dio, ma è Lui che crede in noi e…che Lui creda in noi c’è lo fa capire e c’è lo ripete ad ogni istante. Ci stima e ci guarda con orgoglio di Padre e Madre e non permetterà a nessuno che gli siamo strappati via dalla sua mano.
Ed allora perché credere?
Credere…aver fiducia in Dio non è per assicurarsi il biglietto terra – cielo, ma per anticipare il cielo sulla terra. Credere che Dio crede in noi e che siamo la sua gioia ci toglie “la paura” e ci rende capaci di una relazione con gli altri non più condizionata dallo spirito di competizione, di potere, di avidità o vanità, ma di solidarietà e servizio, di giustizia e misericordia.

Le assicuro che stando con gli abitanti e le principesse della strada non gli ho mai chiesto se credono in Dio, però sì gli ripeto che Dio crede in loro…che soffre con loro, lotta con loro perché la vita disprezzata, schiacciata e umiliata torni ad essere vita gioiosa.
Un abbraccio non da proselitismo, ma da amico che sente di condividere il Cammino della vita.

Gabriele Perfetti
Missionario Comboniano
Medellín Colombia

P.S. sono passato dal lei al tu senza accorgermi…l’amicizia che sentivo crescere ha rotto la barriera del galateo-protocollo però non quella del rispetto e della stima.

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L’amore che è in noi è inesauribile e, al darlo, aumenta e si rinnova – P. Gabriele Perfetti

Di nuovo qui con il nono appuntamento della rubrica “Lettere dalla missione” del CMD con una lettera del prolifico Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

Tocca e fuga…il tempo di uno spot …oggi regaliamoci 9 minuti…per assaporare la vita…

Ho visto piangere un uomo…
Cerca di coprirsi con la mano…le lacrime scorrono lungo le guance.
Sembra impossibile che sotto quei stracci rotti e sporchi,
capelli arruffati, volto difronte al quale vorresti abbassare lo sguardo o
girare la testa per non vedere….
ci sia ancora una persona…una persona con sentimenti,..
sembra così umanamente sfigurato che ti meraviglia questo scoppio di pianto…
che ti rivela che c’è un cuore che non ce la fa più.
Dietro quel volto c’è una storia e non solo la sua ma anche quella dei suoi antenati.
La vita di Tomás è un via crucis di 43 anni.
La mamma muore giovane…il tempo di insegnarli a camminare…lui aveva due anni.
A 13 anni gli viene tolto il papà ucciso dai paramilitari.
Una violenza continua lo ha perseguitato nei suoi anni giovanili.
Nel suo vagare-fuggire da un posto all’altro i suoi compagni inseparabili sono stati la paura e l’odio.
Relazioni iniziate che promettevano nuova vita non hanno mai avuto il tempo e la disponibilità di essere feconde.

Non ti è mai capitato in un momentmedellin_mapadecolombia_520x353o speciale di ripensare e rivedere il volto di una persona amata?
Puoi passare per l’oscurità, puoi sentirti afflitto e schiacciato dal dolore però se riesci anche solo a ricordare quel volto che ti ha fatto sentire amato, quel volto che è certezza di amore anche se lontano,allora succede il miracolo di sentire che la vita corre per il tuo essere. Quel volto che è garanzia di un amore che ti stima, che sei importante, che non ti lascerà mai perché è così unito a te che è una sola cosa con te.
La contemplazione di quel volto amato ti fa assaporare l’infinito.

Quel pianto di Tomás è stata la risposta alla mia proposta di richiamare alla memoria una persona, un volto che lo ha fatto sentire amato.
Scuotendo la testa e con le lacrime dice: ” Non ho nessuno…non ce l’ho..”
La mancanza di amore è negazione della vita.
Solo l’amore rende possibile l’uomo, la donna.
L’uomo è uomo solo se impastato d’amore.

È facile sentire la commozione dentro…chiederti perché si deve arrivare a tanto prima di accorgerci che potremmo riversare un po’ d’amore, di comprensione, di attenzione…perché ci rimane così difficile far palpitare il cuore con i suoi ritmi…senza tutti quei condizionamenti, calcoli e paure che lo rendono asettico e….insensibile?
Perché ci neghiamo ad allargare gli orizzonti buttando giù steccati che ci rendono prigionieri della nostra meschinità?
Perché abbiamo paura di esaurire l’amore che è in noi se questo è inesauribile e al darlo aumenta e si rinnova?
Ti faccio un invito: …sii tu quel volto che qualcuno cercherà in momenti difficili e grazie a te avrà la forza di seguire.

Assaporiamo il Suo abbraccio che ci stringe forte. gabriele

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Dio ha scelto il cammino contrario: spogliarsi di tutto per essere servo di tutti – P. Gabriele Perfetti

Ottavo appuntamento della rubrica “Lettere dalla missione” del CMD con una nuova lettera di Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

Ehiiiii…..sono qui con voi per condividere…per assaporare la vita…per riconoscere quella tenerezza e attenzione del Padre che Gesù ci svela attraverso i fratelli.

Ogni giorno è unico…se sappiamo viverlo come se fosse il primo e l’ultimo scopriremo la sapienza e la gioia della vita e…sarà un giorno ben vissuto!
Il regalo di oggi è stato Fabian…mentre mi parla si scusa perché ha un piccolo difetto…gli si trava un po’ la lingua…un incidente, caduta dal quarto piano, ha lasciato il segno lesionandolo nel suo camminare e nel parlare….Quello che dice ti rivela il mistero insondabile del Padre Dio che si manifesta nei piccoli e disprezzati…Fabian mi parla dei suoi tre figli…14, 21,23 anni.
Gli chiedo perché vivi in strada…lui con il suo parlare lento e sicuro mi guarda negli occhi e mi confessa: ” padre, è la mia missione….io vivo in strada per portare Gesù alle persone..io sono felice di vivere in strada”..Sussulta di gioia, ha le lacrime agli occhi e un sorriso che manifesta una soddisfazione piena….. Sono tanti quelli che sono tornati alla vita grazie al suo testimonio. Mi è facile capire che “cristiano” non è chi “mangia Gesù” ma chi si offre e “si lascia mangiare come Gesù”… Se la comunione non ci lancia a vivere per gli altri…è solo un rito, alienazione.

Piccoli vassalli e grandi cavalieri, duchi e marchesi dovevano presentarsi davanti al re con vestiti ed adorni degni dello splendore e ricchezza della corte reale…
Questa cultura ha contaminato il nostro rapporto con Dio…lo abbiamo creduto come un potente re…imperatore…e così tutte le cerimonie liturgiche e in maniera speciale l’adorazione eucaristica richiedeva piviali ricamati con fili d’oro, baldacchini sostenuti da alfieri che si muovono al ritmo scandito dalle bande musicali…. incenso e luci …
Per Gesù, dopo essere nato in una stalla, tutto il suo vivere per 30 anni è stato quello di un silenzioso operaio, poi come pellegrino per le strade polverose della Palestina ….con una compagnia di donne e uomini del popolo. Non ha mai manifestato di volersi associare o conformare alla ricchezza e…a preso distanza dai palazzi del potere……Ha detto che la Ricchezza e Dio sono due padroni opposti….impossibili da mettere insieme…ha vissuto in semplicità e affidandosi alla provvidenza che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo…ha trascorso i suoi giorni condividendo con il suo gruppo uno stile di vita sobrio.
Spogliato di tutto, ucciso su una croce….e semedellin_mapadecolombia_520x353 questo non bastasse Gesù ha scelto il segno del pane….come sacramento della sua presenza…..un pane….sì un semplice pane…..e noi siamo riusciti a distruggere questa semplicità e questo segno con i nostri ostensori d’oro con incastonate pietre preziose e se questo non fosse stato possibile allora subentra una imitazione perfetta, per far si che non cada l’idea che la ricchezza è legata alla dignità del divino….e l’ostensorio si è fatto ostentazione.
Fabian il tuo donarti ci fa capire che il segno-sacramento
non è nel pane come tale ma nel fatto che questo pane e spezzato e spartito…. Sì, pane che si spezza e si dona, si lascia mangiare.
Gesù non è oggetto di adorazione, di culto e cerimonie, ma compagno di cammino…di imitazione nella sua forma di vivere umile e povera…innamorato del Padre (Abba’ ) e dei fratelli…

Perché siamo caduti in questo errore di volere imbrattare,insudiciare, adulterare l’immagine e la persona di Gesù associandola a fasti lussuosi e ostentosi che alimentano solo la nostra ambizione, il nostro potere, la nostra apparenza e giustificano i nostri sprechi.
Abbiamo creduto che rivestire Dio di grandezza, ricchezza, splendore e onnipotenza fosse il cammino per attrarci a Lui…dimenticando che Dio ha scelto il cammino contrario: spogliarsi di tutto per essere servo di tutti.
Papa Francesco ci sta segnalando il Gesù del vangelo…non aspettiamo troppo a spogliare Dio di quei manti religiosi che ne hanno offuscato e occultato l’immagine più bella regalataci da Gesù…che non sia la paura di cambiare a farci perdere questo incontro con il Dio Abba…tenerezza, misericordia, giustizia, servizio e gioia.

Gesù sembra dirci non voglio essere adorato, ma amato…è ricordiamo che l’amore che ci chiede (Gv, 14….) è di compiere la sua parola…cioè di essere come Lui innamorati del Padre Abba e dei fratelli…tanto da spendere consumare la vita per loro….farci comunione…pane spezzato per gli altri.
Che possiamo fare nostra la Sua vita e di già identificarci con quello che è stato e ha fatto Gesù .

Un abbraccio che ci fa camminare e ci sostiene…gabriele

Prova a vedere la differenza di: Portare le persone a Gesù o portare Gesù alle persone.
Questo pane è Gesù o Gesù è questo pane.
Mangiare Gesù o lasciarci mangiare come Gesù.
Gesù vuole essere Adorato o Amato.

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Lui piange sulla mia spalla, sento che quelle lacrime sono l’acqua più pura – P. Gabriele Perfetti

Siamo giunti al settimo appuntamento della rubrica “Lettere dalla missione” del CMD; oggi abbiamo una nuova lettera di Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

È tornato verso le tre del pomeriggio. Sembrava uscito da una prigione medioevale…sciupato, barba lunga, occhi smarriti, vestiti sporchi…con voce debole ripete: “Sono ricaduto…non ce l’ho fatta…sono ricaduto”. Io ho solo allargato le braccia, l’ho stretto forte…ho sentito correre la tenerezza di Dio e gli ho detto: “Josè, uno che cade e si rialza è come che non fosse neanche caduto”. Lui piange sulla mia spalla, sento che quelle lacrime sono l’acqua più pura…che voglia di gridare e far festa perché lo Spirito vince ancora, libera, ridona umanità.
Vi racconto l’esperienza di Josè….per capire quel: “Sono ricaduto…”

Otto mesi prima troviamo Josè disperato, sente che la strada, l’alcol, la droga sono diventati un incubo, prova ribrezzo di se stesso, il buio e il vuoto lo schiacciano. Con i suoi 37 anni piange trema si dirige a Dio…materializza la presenza di Dio in un albero…fissa gli occhi sulla pianta e parla, grida:”aiutami…aiutami…tu puoi…aiutami”.
E la chioma dell’albero incomincio ad ondeggiare…Josè guarda gli altri alberi e sono immobili…si rende conto che non c’è il vento, riguarda gli alberi e solo quello a cui si era diretto torna a ondeggiare….si alza sentendo che Dio è con lui…Josè lascia la strada e lavora per aiutare altri a ritrovare la vita. Otto mesi di solidarietà e servizio ai fratelli della strada e all’improvviso senza sapere come la droga è tornata all’attacco…però ha vinto lo Spirito.medellin_mapadecolombia_520x353

È Pentecoste ….che sia anche per noi il trionfo dello Spirito…lasciamo che questo amore di Dio (Spirito) ci rialzi, ci riempia dei suoi doni…e i doni dello Spirito chissà perché la chiesa sempre ha insistito in insegnare i sette doni che troviamo nel profeta Isaia: sapienza, intelletto, fortezza, pietà …e non nei doni dello Spirito che possiamo scoprire, vedere attraverso la persona di Gesù …Lui che è pieno dello Spirito….In Gesù l’amore-lo spirito si fa:
Misericordia…solo lo Spirito può aver forgiato il cuore di Gesù alla Compassione e Misericordia
Servizio…è frutto dello Spirito la capacità di servire disinteressatamente e con gioia
Mitezza – Non Violenza…in Gesù diventa la nuova arma per vincere le ingiustizie
Vedere più in là dell’Apparenza e scoprire la dignità di ogni persona…è frutto dello Spirito
Sobrietà….è in contrasto pieno con la bramosia di tenere…e Gesù vive spoglio di tutto
Solidarietà..lo Spirito può rompere il circolo dell’individualismo e…Gesù si dona pienamente.
Autenticità – coerenza….è dono che riflette la trasparenza dello Spirito
Prova a vedere come tutto questo ci rende uomini e donne da sogno…creature nuove…cerca di intravvedere la nuova umanità che nasce dal lasciarci guidare e formare dallo Spirito…
Un abbraccio di Pentecoste….con questi doni dello Spirito ed allora non sprecheremo più tempo a cercare le soluzioni perché i problemi svaniranno….. Gabriele

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“No somos basura”, “Somos hijos y hijas de Dios” – P. Gabriele Perfetti

Sesto appuntamento della nuova rubrica del CMD; ancora una lettera del prolifico Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

 

Oggi condivido con voi quello che ho scritto giorni fa a una persona carissima…sento che ci può aiutare in questo camminare verso la stessa direzione….

non smettere di sentirti figlia/o del Padre Dio…godi della tua dignità, risplendi con una luce che non si spegne…ma anzi nella oscurità aumenta di intensità…
Quando si è stanchi per il correre…gli impegni…il darsi che non vorresti tralasciare nessuno….è il momento di tornare alla sorgente…se vogliamo che l’acqua-amore della vita corra per le nostre vene non c’è alternativa che tornare continuamente a Lui e…al tornare sarai sorpreso…è un sentirsi accolti che ti meraviglia sempre…Sai ti confido che lo stare con i senza tetto mi riporta all’essenza della vita…sai non sei distratto dagli oggetti della casa che visiti, dalla comodità del sofà, dal brindisi o dolci che ti offrono sul tavolino del salotto, dalla bella apparenza della persona che hai davanti e che ti porta lontano….con gli abitanti della strada entri dentro l’altro, c’ è lui solo…ti senti coinvolto, parte della vita…ti interessa…e se ascolti quelle narrazioni vedendoci la presenza del Padre che sembra dire, asserendo con la testa, : ” sì, è proprio così”…allora la carezza, l’ abbraccio, la mano sulla spalla diventano gesti di fratello che condivide…..sentì la comunione che lo Spirito del Risorto realizza ancor oggi. Un abbraccio…una stretta pasquale tanto forte che tu possa dire come Gesù alla Maddalena….”basta già perché ancora non sono salito al Padre”…tvb gabriele

Notizie: il venerdì santo si sono svolte nel centro di Medellín due processioni…una con la partecipazione di 10 a 15 mila persone, l’altra con un numero di due zeri piu piccola….due processioni che si complementavano…quella tradizionale che caricava statue dolorose di Gesù e Maria…l’altra processione dove le immagini di Gesù deriso, schernito, umiliato, disprezzato, flagellato, condannato a morte non erano di legno o gesso ma gli stessi abitanti della strada…erano loro che invitavano con striscioni e cartelli a riconoscere Gesù sofferente nella loro persona. È stato un momento dove gli stessi protagonisti hanno preso coscienza che Gesù si identifiColombiacava con loro…sta dalla loro parte…vuole la loro liberazione….ed è servito come opportunità di evangelizzazione per la gente che si fermava a guardare dai bordi della strada e della piazza …gli slogan: ” no somos basura” ” somos hijos y hijas de Dios” (“non siamo immondizia” ” siamo figli e figlie di Dio”) gridati con un ritmo non di violenza o prepotenza ma di chi vuole essere trattato con rispetto e dignità ti facevano accapponare la pelle…vedevi che camminavano da protagonisti e non da spettatori…tornavano a sentirsi persone che potevano esprimersi per quelle strade dove normalmente vivono inosservati o disprezzati…con i loro fagotti sulle spalle dove hanno tutto i loro averi…apparivano poveri straccioni pero erano pieni di luce…le vie del centro ne sanno qualcosa.
Gesù è Vivo!
Gesù rialza i caduti!
Gesù innalza gli umiliati!
Gesù dà la vita!
Gesù fa meraviglie con i disprezzati!
Gesù è lo stesso ieri oggi e sempre.
Godiamoci la Sua disponibilità a servirci e insegnarci il cammino della Vita.

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Da parte di Dio, una dichiarazione d’amore… – P. Gabriele Perfetti

Quinto appuntamento della nuova rubrica del CMD; ancora una volta una lettera del nostro carissimo Padre Gabriele Perfetti, missionario comboniano in Colombia.

Oggi mi trovo in Colombia nella città di Medellín ….cerco di stare vicino alla gente che vive sulla strada…e abbiamo celebrato la settimana Santa sentendo che Dio soffre e lotta con noi….ti aggiungo la riflessione del giovedì santo che ho mandato a dei giovani.

Condividendo il vissuto mi sembra di avervi vicino e nutrirci mutuamente del Padre che ci vuole liberi dalla paura…perché la paura ci rende vigliacchi, despoti, indifferenti nelle nostre relazioni con gli altri. È il giovedì santo….un salone che mi fa pensare al cenacolo.

Gesù non si smentisce mai…gli invitati sono abitanti della strada: umiliati, disprezzati, sofferenti…
Un anticipo del banchetto del cielo dove lo stesso Padre Dio ci servirà a tavola.
Abbiamo ascoltato insieme Il vangelo: ” il Maestro che lava i piedi ai discepoli…”
Noi sentiamo il bisogno che Gesù ci lavi le mani… mani che minacciano, mani che grondano sangue, mani piene di cupidigia, di lussuria, mani che hanno rifiutato di aiutare…crediamo e vogliamo che l’amore di Dio corra sulle nostre mani attraverso di questo segno dell’acqua…Una brocca, un catino e un asciugamano mi permettono di raggiungere i partecipanti.
È commovente vedere come molti non si asciugano ma fanno correre le mani bagnate sulle braccia, testa, viso, collo per terminare flottando il petto.
È un accogliere e spargere l’amore del Padre in tutta la persona. È il trionfo della misericordia del Padre che ridona dignità ad ogni figlio e figlia.
Sul tavolo un pane grande…lo alzò al cielo benedicendo Dio e chiediamo che lo renda segno della sua presenza.Colombia
Il Padre si da a noi in questo pane, si materializza perché possiamo sentirlo, accoglierlo, toccarlo, mangiarlo…lo abbiamo scoperto in Gesù.
Si fonde con noi…ci ricorda che è per tutti, che siamo fratelli e sorelle…che siamo la sua famiglia.
Che emozione vedere mani che si tendono non per ricevere una moneta, ma un boccone di pane…per stringere Dio.
Una donna mi dice: “padre è come l’ostia”? Sorridendo le dico: “dipende da te” e lo accoglie solo come l’amore sa fare…stringendolo sul petto e chiudendo gli occhi.
Da parte di Dio una dichiarazione d’amore, da parte nostra uno stremolire di meraviglia.
Tutte le tue cellule sembrano contagiarsi in una danza di gioia…riconosci che Dio ci ha creati protesi alla pace, alla giustizia, al perdono, alla sobrietà…
L’avidità, la violenza la vendetta sono soluzioni illusorie ai problemi creati molte volte dalla nostra mente….soluzioni che non risolvono , ma distruggono la nostra vita e quella degli altri.
Vangelo – Acqua – Pane…tre segni che ridestano la divinità che è in noi facendoci sentire una profonda nostalgia della vita…Vita.
Grazie per il lavoro che svolgete al servizio del Regno…costruendo ponti fra diversi cammini.
Vi voglio bene e camminiamo con Lui…è una stupenda avventura!
Gabriele
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